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Published On: 3 August 20232.6 min read
La digitalizzazione della fabbrica è un percorso che inizia dai sensori e dalle macchine e si conclude sullo schermo di una HMI industriale. Scopriamo di più.

La digitalizzazione ha trasformato in maniera radicale l’interazione tra uomo e macchine. Basta osservare lo smartphone che abbiamo in tasca e fare un paragone con il telefonino di 15 anni fa per rendercene conto.

Questa evoluzione interessa tutti i settori dove la tecnologia è una componente importante del processo. Un esempio è il mondo industriale.

In fabbrica, la comunicazione uomo-macchina è fondamentale per facilitare la comunicazione, la condivisione delle informazioni e il controllo dei processi. Alla base di tutto questo c’è una sigla: HMI.

Il significato di HMI è Human Machine Interface e possiamo definirlo come l’interfaccia che permette all’operatore di interagire con un macchinario o un impianto di produzione. È lo strumento che trasforma dati complessi in informazioni comprensibili all’uomo, abilitando in questo modo il governo delle procedure.

Da un punto di vista storico, la HMI industriale fa il suo ingresso in fabbrica con l’avvento dell’automazione, negli anni ’70 del secolo scorso. L’evoluzione tecnologica ha permesso sia una sempre maggiore integrazione delle interfacce nelle linee di produzione sia uno sviluppo costante dell’esperienza utente.

Oggi sono presenti sul mercato tantissime tipologie di interfacce, che vanno dagli schermi touch alle dashboard interattive fino agli smartphone e ai tablet rugged per uso industriale.

HMI industriale: come funziona

Nella fabbrica 4.0 gli operatori svolgono compiti diversi e sempre più complessi. In una linea, per esempio, è necessario controllare quali nastri di trasporto sono attivi, i colli in arrivo dal magazzino, l’uscita dei prodotti verso il controllo qualità, la percentuale di prodotti che presentano irregolarità. Il tutto in una prospettiva di digital manufacturing.

Tutte queste informazioni – che possiamo chiamare smart data – vengono raccolte all’interno della fabbrica dai controllori a logica programmabile (PLC), dai sensori e dalle unità terminali remote. Tutti i dati vengono acquisiti in automatico e controllati dai sistemi SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition) e permettono per esempio la gestione dei sistemi di motion control.

Alla fine del processo, tutte le informazioni e i parametri utili vengono visualizzati sull’HMI, dove l’operatore in una sola dashboard ha a disposizione una panoramica completa del processo di produzione. È importante ricordare che l’intero percorso di raccolta e analisi è di importanza strategica non solo per quanto riguarda la produzione, ma anche per quanto concerne la manutenzione predittiva e il monitoraggio da remoto.

HMI industriale: il valore della UX

Integrare un’interfaccia HMI industriale efficace porta notevoli vantaggi. Qualche esempio?
  • Migliore visibilità delle informazioni e dei processi
  • Maggiore efficienza
  • Maggiore ergonomia
  • Trasparenza e uniformità dei dati
Progettare – o riprogettare – un pannello HMI richiede un profondo lavoro strategico di UX. Necessita di un’analisi accurata degli utenti, del flusso di informazioni, dell’integrazione delle diverse competenze tecnologiche. Ciò si traduce nella creazione di uno strumento chiaro ed efficiente nel senso più ampio del termine, in grado di mettere a proprio agio l’utente concentrando l’attenzione sugli elementi realmente importanti del processo.

Migliore è l’interfaccia, migliore sarà l’output.

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