Ogni qualvolta ci relazioniamo con manager e responsabili digitali ci troviamo di fronte ad una (amara) verità: molte richieste di intervento arrivano da problemi tecnici, ma raramente il vero problema è lì. Nasce da un’esigenza più profonda — spesso non esplicitata perché non compresa — che ha a che fare con la direzione, la chiarezza, il valore.
Questo articolo parte da lì, da una riflessione personale e professionale su come approcciamo (e dovremmo approcciare) ogni consulenza strategica.
Consulenza Strategica: quando un problema tecnico è solo la punta dell’iceberg
“La piattaforma non funziona, ci date una mano?”
Succede spesso: un cliente arriva con un problema tecnico e chiede una soluzione immediata.
Un flusso che non converte, un tool che non dialoga con l’ERP, una UX che non convince; il rischio è iniziare subito a pensare alla soluzione, ma se ci fermiamo un attimo, se respiriamo prima di intervenire, ci accorgiamo che quella domanda è solo la superficie. Sotto, c’è molto di più.
Quando qualcosa non funziona (un’interfaccia che confonde, un flusso che non porta risultati, un tool che non si integra) la reazione più istintiva è quella di intervenire subito. Cercare il bug, correggere, riparare. E in certi casi, sì, serve proprio una risposta tempestiva. Ma spesso, quel che sembra un semplice malfunzionamento è in realtà il sintomo di una dinamica più ampia.
Aggiustare è un’azione tattica: mira a risolvere un problema visibile.
Progettare, invece, è un atto sistemico: richiede di guardare oltre il punto critico, per capire in quale rete di relazioni è inserito.
Perché nei progetti digitali, ogni pezzo è connesso: ciò che modifichi qui impatta là, anche quando non lo vedi subito. Un fix isolato può risolvere una frizione, ma al tempo stesso generare nuove incoerenze; un’esperienza utente apparentemente “migliorata” può entrare in conflitto con processi interni non aggiornati; una modifica tecnica non allineata agli obiettivi di business può diventare un investimento che non genera valore.
Progettare significa fare un passo indietro per vederci più chiaro. Cambiare prospettiva non rallenta il lavoro: lo rende più solido; è il passaggio da un’azione tecnica a una decisione strategica. È l’inizio di un progetto che non punta solo a risolvere, ma a trasformare.
Consulenza Strategica: non serve una soluzione. Serve una domanda migliore.
“Perché vogliamo risolvere questo problema?”
Non basta dire che una piattaforma non funziona, serve capire cosa e come lo dovrebbe fare, qual è l’obiettivo che la guida e, ancora di più, quanto ci costa non raggiungerlo.
La tentazione di rispondere a un problema con un preventivo è forte, ma per chi fa consulenza in modo serio la prima risposta non è un prezzo, è una conversazione fatta di domande:
- Dove volete arrivare?
- Perché vi siete fermati?
- Qual è il valore che cercate di creare?
Quando iniziamo da qui, il lavoro cambia. Perché non si tratta più di “sistemare” qualcosa, ma di capire come quel problema tecnico si inserisce dentro una traiettoria più grande. E come possiamo ridisegnarla insieme.
Un esempio concreto: il blocco nascosto dietro un’interfaccia
Prendiamo il caso di una piattaforma SaaS B2B pensata per gestire le prenotazioni di servizi professionali. L’azienda ci ha contattati perché, a loro dire, “la UX/UI del calendario è troppo confusa, gli utenti non completano la prenotazione”.
La richiesta iniziale era chiara: riprogettare l’interfaccia del modulo calendario. Ma dopo un’analisi più approfondita, è emerso che il vero nodo non era nell’interfaccia utente, ma nel modo in cui l’onboarding guidava l’utente. I clienti arrivavano al calendario senza avere compreso pienamente la logica e si bloccavano per mancanza di contesto o informazioni. Il problema non era dove cliccavano, ma come e perché arrivavano lì e con quali aspettative.
Sistemare il calendario avrebbe migliorato un dettaglio, ma non avrebbe risolto la causa.
Questo è il potere di un approccio al re-design che guarda in profondità: non si limita a ottimizzare l’evidente, cerca ciò che è invisibile, ma decisivo.
Due domande per iniziare meglio
1. Qual è l’obiettivo strategico che vogliamo raggiungere con questo progetto?
2. Cosa succede se questo problema non viene risolto?
Queste due semplici domande possono cambiare la direzione di un progetto, perché aiutano a inquadrare il problema nel suo contesto strategico e non solo funzionale.
Conclusione
Una consulenza che funziona non risolve solo problemi, fa chiarezza. E la chiarezza è già metà del valore che puoi portare.
Per questo, prima di partire da un bug, da un errore o da un malfunzionamento, prova a tornare all’origine:
Cosa stiamo davvero cercando di ottenere?
La risposta a questa domanda è la vera leva per decidere cosa fare. E con chi farlo davvero.
Vuoi conoscere meglio il mondo di Exeen?
Prenota una call di 45 minuti e scopri come poter applicare le nostre metodologie del Design Strategico.
EXPLORE
Esplora gli articoli correlati
Scopri tutti gli articoli di Exeen sul tema e facci sapere come potremmo aiutare la tua azienda.