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Published On: 8 February 20224.3 min readTags: ,

Ci sono coppie di concetti che, da sempre, si inseguono e si rincorrono. A volte conducono a ragionamenti infiniti, altre volte verso paradossi. Pensiamo all’uovo e alla gallina del famoso proverbio che, poi, è solo la porta verso elucubrazioni più profonde che, da sempre, fanno parte di noi.

Con l’avvento del digitale la questione non è svanita, ma si è solo spostata. Oggi i due concetti che si inseguono – complementari ed inscindibili – hanno il nome di UX Design e UX Copywriting (più precisamente, progettazione e realizzazione di interfacce che permettono all’utente di fare un’esperienza ottimale e progettazione e scrittura di contenuti ottimizzati per le suddette interfacce).

Non c’è UX Design senza UX Copy

E, naturalmente, vale anche il contrario: non c’è attività di UX Design che possa prescindere completamente da una buona attività di UX Copywriting. E, a partire da questa affermazione, potremmo dire di aver risolto l’antico enigma o, almeno, siamo certi di aver trovato una soluzione che a noi basta per metterci il cuore in pace…
  • Una buona interfaccia è nulla, senza un testo ben scritto per completare il significato e la forza informativa.
  • Un buon copywriting non vale nulla, del resto, se le parole, le frasi, i concetti dei quali è portatore non sono rappresentati nel modo migliore, all’interno di un’interfaccia utente coerente sia con il messaggio, sia con gli elementi strutturali e stilistici propri dell’azienda per la quale si sta sviluppando.
Per questo, ogni azienda deve immaginare le due attività come facce di una stessa medaglia, che nascono assieme, si influenzano e si condizionano, guidando verso un prodotto realmente completo e funzionale: nella forma, nell’interazione, nel contenuto, nel design e nel copywriting.

Maggiore efficienza nelle fasi di sviluppo

A proposito di sviluppo, vediamo in che modo l’attività di UX Copywriting può portare una maggiore efficienza nelle fasi di development di un servizio web (e, in particolare, nel momento in cui si va ad operare a livello di UX Design)…

Introduci copy accurati fin dalle prime fasi di sviluppo

Spesso, nella creazione di Interfacce Utente, gli UX Designer utilizzano testo segnaposto (il classico Lorem Ipsum che avrete sicuramente già visto, da qualche parte). Questo, però, fa sì che applicazioni, software e progetti web vengano sviluppati senza avere realmente di fronte i reali contenuti. Di conseguenza, può capitare che, in fase di scrittura, vi sia necessità di compiere dei compromessi sul testo o, ancor peggio, di ridisegnare parte delle interfacce.

Per evitare inconvenienti di questo tipo, è molto utile che UX Designer e UI Copywriter possano lavorare fianco a fianco. Per risparmiare tempo, revisioni e, quindi, sforamenti ai budget stanziati.

Testi e informazioni strutturate

Strutturare un testo, facendo ricorso ad una suddivisione in paragrafi (con titoli e sottotitoli, grassetti, elenchi puntati), fa in modo che la lettura dell’utente possa essere in qualche modo “guidata” attraverso i punti salienti di un testo o verso le parti più rilevanti di esso (parole chiave, headings, ecc.).

Anche l’uso di particolari scelte di editing (uso di maiuscole e minuscole, così come di diverse dimensioni dei caratteri) possono agevolare la lettura dei contenuti. Specialmente se, ad una distinzione visiva corrisponde una qualche distinzione semantica / contenutistica all’interno del testo.

Cattura l’attenzione (con elementi stilistici e/o grafici)

Di modi per catturare l’attenzione ne esistono tanti. Nessuno è quello definitivo e ogni situazione richiede di agire in modo diverso. Però, è pur vero che l’uso di parole in grassetto, maiuscoli, elenchi, segni diacritici o glifi (frecce, puntini, cerchi) può contribuire a condizionare l’attenzione del lettore.

I dati numerici, ad esempio, vanno rappresentati con numeri. E non vi sono 1.000 motivi per cui farlo, ma 1 solo: i numeri si leggono meglio. Specialmente quando rappresentano un dato che richiede di essere letto in quanto valore numerico.

Per quanto concerne i concetti rilevanti, le parole chiave, i messaggi più importanti: si possono usare grassetti e corsivi, ma anche evidenziazioni, sottolineature, box, frecce… ma stiamo già scivolando là dove UX Copywriting e UX Design si fondono!

Mantieni il Tone of Voice coerente con il marchio

Un UX Copywriter attento tiene conto del Tone of Voice dell’azienda per la quale scrive, e fa in modo che questo risulti coerente in tutti i testi che produce. Dal più complesso body-copy al più sintetico headline. Motivo per cui, una serie di informazioni relative allo UX Copywriting meritano di essere catalogate e condivise all’interno di un Design System strutturato e condiviso con tutti gli stakeholder, al pari di veri e propri asset comunicativi.

UX Design e UX Copywriting ti affascinano?

Se questi due mondi (che, poi, sembrano essere volti di un solo, grande mondo) ti affascinano e ti attirano, contatta Exeen tramite il form che trovi sul sito: scoprirai quanto queste discipline possono giovare al funzionamento di software aziendali, web app, strumenti di lavoro digitali molto diffusi nelle aziende e centrali per il funzionamento di uno o più reparti (sales, marketing, amministrazione).

Se, invece, vuoi leggere altro, ti consigliamo questo articolo dedicato al UX Copywriting specifico per le web application, e quest’altro nel quale spieghiamo perché l’attività di User Experience Design è così utile per le software house che realizzano applicativi e software per aziende e corporate. Per restare informato su Exeen, inoltre, puoi seguirci su LinkedIn.

Alla prossima!

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